L'Estate di Giacomo,conquiste di un adolescente sordo

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Successo film a prima a Roma in rassegna 'Bimbi Belli' Nanni Moretti

Apparecchio acustico in primo piano, e un ragazzo di spalle che scatena un frastuono alla batteria. Si presenta cosi' Giacomo, un ragazzo friulano di San Vito al Tagliamento, sordo per le conseguenze di una meningite avuta a nove mesi. ''Giacomo e' un ragazzo sordo, ma che parla molto e fa molto rumore'' ha detto il regista, trentenne, Alessandro Comodin, in una quanto mai affollata 'prima' a Roma, nell'ambito della rassegna sulle opere prime ''Bimbi belli'' promossa da Nanni Moretti al Nuovo Sacher.

Comodin, che vive a Parigi e si e' diplomato alla Scuola di cinematografia di Bruxelles, debutta alla regia raccontando le estati del prima e dopo l'operazione che questo adolescente ha voluto fare a 18 anni. ''Conosco Giacomo da quando aveva sette anni, era il fratellino del mio migliore amico'' ha precisato il regista che per un anno ha filmato l'operazione prima, e il ciclo di logopedia dopo. Tutto materiale messo da parte poi in sede di montaggio perche', ha detto Comodin, ''Giacomo e' stato tenuto sotto una campana protettiva dalla famiglia, e non essendoci altri sordi nel suo entourage non si e' mai espresso col linguaggio dei segni. Dopo l'operazione, ho preferito raccontare il suo affacciarci alla vita, all'incontro col mondo femminile e con la natura. Ho portato Giacomo nei miei posti, in una boscaglia da lui liquidata come 'natura di merda' e sulle rive del Tagliamento, da lui definite le Maldive''. A far da Virgilio in questi primi passi en plein air Stefania Comodin, sorella del regista. ''Ed e' proprio la confidenza con gli attori, e la leggerezza di una troupe di appena quattro persone, a far prevalere - ha sottolineato il neoregista - un racconto di pelle delle due estati di Giacomo: quella dei primi passi verso il mondo esterno, e quella dell'incontro con l'amore, Barbara, una ragazza sorda che parla con piu' difficolta' di Giacomo''.

Tutto il film ha i sottotitoli, e il regista si e' dichiarato ''contento di questa scelta che consente piena comprensione dei dialoghi a spettatori udenti e non'', un diritto garantito negli altri Paesi europei dove non prevale la scelta del doppiaggio.

''Senza la Film Commission della Regione Friuli Venezia Giulia un film come questo non ci sarebbe stato'' ha ammesso infine Comodin che e' coproduttore assieme alla Tucker di questo lungometraggio che al Festival di Locarno ha vinto il Pardo d'Oro nella categoria 'Cineasti del presente, e che secondo alcuni critici francesi e' una nuova voce della Nouvelle Vague.

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